giovedì 13 gennaio 2011

MAGICK: OSSERVAZIONI PRELIMINARI

BRANO TRANNO DAL TESTO "MAGICK" DI ALEISTER CROWLEY

Come tutti sappiamo, l’esistenza e` piena di sofferenze.
Ricordiamo solo un particolare minimo: ogni uomo e` un criminale condannato, che pero nn conosce la data della sua esecuzione.
E` molto doloroso per tutti. Percio` ogni uomo fa tutto il possibile per rinviare la data, e sarebbe disposto a sacrificare qualunque cosa per evitare la condanna.
In pratica tutte le religioni e tutte le filosofie hanno incominciato grossolanamente, promettendo ai loro seguaci il premio dell’ immortalita`.
Fino a oggi, nessuna religione si e` estinta per nn avere promesso abbastanza; il crollo attuale di tutte le religioni e` dovuto al fatto che la gente ha chiesto di controllare le garanzie.
Gli uomini hanno addirittura rinunciato ai consistenti vantaggi materiali che una religione bene organizzata puo` offrire a uno Stato, pur di nn mostrarsi acquiscenti di fronte alla frode o alla falsita`, o a un sistema che, anche se nn risulta chiaramente colpevole, nn e` in grado di dimostrare la propria innocenza.
Poiche` siamo, piu` o meno, sull` orlo del fallimento, la cosa migliore che possiamo fare e` affrontare il problema radicalmente, dall’inizio, senza idee preconcette.
Cominciamo a dubitare di ogni affermazione. Troviamo il modo di assoggettare ogni affermazione al controllo dell` esperimento. C’e` qualke verita` in tutte le pretese delle varie religioni? Esaminiamo il problema.
La difficoltà iniziale e` dovuta all’enorme abbondanza di materiale.
Intraprendere un sistema critico di tutti i sistemi religiosi sarebbe un impresa interminabile: la skiera di testimoni e troppo numerosa.
Ora, ogni religione e` ugualmente sicura di se`: e ognuna esige fede. Noi la rifiutiamo, in assenza di una prova positiva.
Ma puo` essere utile indagare se nn vi sia qualcosa su cui tutte le religioni si sono dikiarate d’accordo: perche`, se e` cosi, e` possibile che meriti una scrupolosa considerazione.
Certamente, cio` nn si trova nel dogma. Persino l’idea semplicissima dell’esistenza di un essere eterno e supremo e’ negata da un terzo della razza umana.
Le leggende sui miracoli, forse, sono universali: ma in assenza di prove dimostrative, sono inaccettabili al buon senso.
Ma che si puo` dire dell’originr delle religioni? Come mai un’affermazione nn provata a riscosso , tanto frequentemente, il consenso di ogni classe dell’umanita`? Non e` gia’ questo un miracolo?
Vi e` tuttavia, una forma di miracolo che si verifica senza  alcun dubbio: l’influenza del genio.
In Natura nn si conoscono analogie. E` addirittura impensabile un “supercane” che trasformi il mondo dei cani; ma nella storia dell’umanita` il fenomeno si presenta con regolarita` e frequenza. Ora,  vi sono tre “superuomini” in disaccordo tra loro. Che cosa vi e` in comune tra Cristo, Il Buddha, e Maometto?
Esiste almeno un punto sul quale tutti e tre siano d’accordo?
NN hanno in comune alcun aspetto della dottrina o dell’etica, ne’ una teoria dell’ ‘aldila`’; eppure, nella storia della loro vita, troviamo un’unica identita`, tra tante diversita`.
Il Buddha nacque principe, e mori’ mendicante.
Maometto nacque mendicante, e mori’ principe.
Cristo rimase pressocche’ ignoto per molti anni dopo la sua morte.
Autori devoti hanno scritto le vite di questi tre personaggi, e per tutti e tre vi e` una cosa in comune: un’omissione. Nessuno ci dice nulla sulla vita del Cristo  tra i dodici e i trent’anni. Maometto spari’ in una grotta. Il Buddha lascio’ il suo palazzo, e rimase a lungo nel deserto.
Ognuno di loro, dopo aver taciuto fino al momento al momento della sparizione, al suo ritorno comincio` immediatamente a predicare una nuova legge.
E’ un fatto tanto curioso da indurci a controllare se le storie degli altri grandi capi religiosi lo contraddicono o lo smentiscono.
Mose’ visse un esistenza tranquilla finche nn uccise  l’egiziano. Poi fuggi` nella terra di Midian, e nn sappiamo nulla di cio` che fece laggiu`; tuttavia, nn appena ritorno`, mise sossopra l’Egitto.
In seguito, inoltre, egli si assenta per pochi giorni, sul Monte Sinai, e ritorna portando in mano le Tavole della Legge.
San Paolo, dopo la folgorazione sulla via di Damasco, vive nell’deserto dell’Arabia per molti anni, e al suo ritorno scuote fino alle fondamenta L’Impero Romano.
Persino nelle leggende dei selvaggi troviamo lo stesso tema universale: un individuo che nn e` nessuno si allontana per un periodo di tempo piu’ o meno lungo, e ritorna come “grande stregone”: ma nessuno, mai, riesce a sapere che cosa gli e` accaduto.
Tenuti ne debito conto il mito e la favola, ci troviamo comunque di fronte a quest’unica coincidenza. Un nessuno si allonta, e quando ritorna e`qualcuno. E` un fatto che nn trova spiegazione normale.
Non vi e` null che permetteva di sostenere che costoro fossero uomini eccezionali fin dall’inizio.
Ciascuno ritorno` solo.
Quale era la natura del loro potere? Che cosa era accaduto loro, durante l’assenza?
La storia nn ci aiutera` a risolvere il problema, perke la storia tace.
Possediamo solo racconti fatti da quegli stessi uomini.
Sarebbe veramente straordinario, se scoprissimo che tali racconti coincidono.
Dei grandi maestri che abbiamo nominato, Cristo tace; gli altri 4 dicono qualcosa; qualcuno piu`, qualcuno meno.
Il Buddha fornisce particolari troppo complicati per riferirli in questa sede: ma in sostanza, in un modo o nell’altro, scopri` la forza segreta dell Universo e se ne impadroni`.
Circa le esperienza di San Paolo, abbiamo solo una fuggevole allusione: dice di essere stato “rapito in cielo e di aver visto e udito cose di cui nn era lecito parlare”.
Maometto dice, approssimativamente, di essere stato “visitato dall’Angelo Gabriele”, che gli comunicava messaggi di ‘Dio’.
Mose` dice di aver visto Dio.
Per quanto tali affermazioni, a prima vista, appaiano diverse, tutte concordano nell’annunciare un’esperienza della categoria che 50 anni fa sarebbe stata chiamata sovrannaturale, oggi puo`venire chiamata spirituale, e fra 50 anni avra un nome piu` consono, basato sulla comprensione del fenomeno che si verifico`.
I teorici nn hanno avuto difficoltà a fornire spiegazioni: ma tali spiegazioni sono molto diverse.
I Maomettani sostengono ke Dio esiste, e mando` veramente Gabriele a recare messaggi a Maometto: ma tutti gli altri li contraddicono. E data la natura del caso e` impossibile trovare una prova.
La carenza di prove e` stata sentita cosi fortemente dal Cristianesimo (meno dall islamismo) che quasi ogni giorno sono stato confezionati nuovi miracoli per puntellare la struttura vacillante. Il pensiero moderno, respingendo tali miracoli, ha addotto teorie basate sull’epilessia e la follia.
Come se l organizzazione potesse scaturire dalla disorganizzazione! Se l’epilessia fosse causa dei grandi movimenti religiosi che hanno fatto nascere dalle barbarie una civilta` dopo l’altra, sarebbe un ottima ragione per coltivare l’epilessia.
Ovviamente, i grandi uomini nn si conformano mai ai criteri dei piccoli uomini; e colui che ha la missione di sovvertire il mondo nn puo` sfuggire alla taccia di rivoluzionario. Le mode di un periodo offrono sempre termini insultanti. La moda di Caifa era il Giudaismo, e i farisei gli dissero ke Cristo ‘bestemmiava’.
Pilato era un romano fedele al suo Impero; difronte a lui accusarono Cristo di ‘sedizione’. Quando tutto il potere era nelle mani del Papa, era necessario dimostrare che un nemico era un ‘eretico’. Poiche oggi ci stiamo avviando verso un’oligarchia mediatica, cerchiamo di dimostrare che i nostri avversari sono ‘pazzi’ e (in un paese puritano) attacchiamo la loro moralita`.
Bisogna quindi evitare ogni retorica, e cercare di esaminare, senza alcun preconcetto, i fenomeni che accaddero ai grandi capi religiosi dell’umanita`.
Non e` difficile suppore che tali uomini nn comprendessero chiaramente quanto era loro accaduto. L’unico che spiega meticolosamente il suo sistema e` il Buddha; il quale e` anke l unico ke nn e` dogmatico. Possiamo anche supporre che gli altri ritennero inopportuno spiegarsi troppo chiaramente con i loro seguaci: San Paolo, e` chiaro, segui` questa linea.
Il nostro documento migliore, percio`, e quello del Buddha; ma e` tanto complesso che un riassunto nn serve a nulla; e nel caso degli altri, se nn possediamo i racconti dei Maestri, abbiamo quelli dei loro immediati seguaci.
I metodi consigliati tra tutti questi personaggi presentano una sbalorditiva somiglianza tra loro. Raccomandano la virtu’(di vario genere), la solitudine, l’assenza di eccitamento, la moderazione nella dieta, e infine una pratica che alcuni chiamano preghiera altri chiamano meditazione(Le prime 4, a un esame attento, possono apparire come semplici condizioni per favorire la preghiera o la meditazione).
Se indaghiamo cosa si intende per queste due cose, scopriamo che in realta` sono una cosa sola. Infatti, cos’e` lo stato di preghiera o di meditazione? E` fissare la mente su di un singolo atto, stato o pensiero. [……].
LA CONTINUZIONE DEL TESTO E RIMANDATA A DOMANI SU QUESTA STESSA PAGINA PERKE MI SO ROTTO DI SCRIVERE :P

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