domenica 2 settembre 2012

IL BILDERBERG E L'ASSASSINIO DI ALDO MORO



Nel 1982, John Coleman*, un ex agente dell’intelligence che poteva ac­cedere a tutti gli stadi del potere e a tutte le carte segrete, rivelò che l'ex Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro, «un alto esponente della Democrazia Cristiana, che si opponeva alla "crescita zero" e alle politi­che di riduzione della popolazione, pianificate per il suo Paese, fu ucci­so da killer gestiti dalla loggia massonica P2, allo scopo di piegare l'Ita­lia ai voleri del "Club di Roma" e del Bilderberg, volti a deindustrializ­zare il Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione».


In "La Cerchia dei Cospiratori", Coleman afferma che le forze della glo­balizzazione volevano utilizzare l'Italia per destabilizzare il Medio Oriente, loro obiettivo principale. Moro progettava di dare stabilità all'Italia attraverso la piena occupa­zione e la pace industriale e politica, rafforzando l'opposizione cattoli­ca al comunismo e facendo in modo che la destabilizzazione del Medio Oriente fosse più difficile da ottenere. Coleman descrive con dovizia di particolari la sequenza di eventi, che paralizzò l'Italia: il rapimento di Moro e la spietata esecuzione del­la sua scorta, da parte delle Brigate Rosse, nella primavera del 1978 al­la luce del giorno, e la sua successiva uccisione.

Il 10 novembre 1982, in un'aula del tribunale di Roma, Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro - che è stato un leader politico per decenni «fu minacciato da un agente del "Royal Institute for In­ternational Affaire" (RTIA), mentre era ancora ministro». Coleman racconta che, durante il processo ai membri delle Briga­te Rosse, «molti di loro testimoniarono di essere venuti a conoscenza dell'implicazione di un alto funzionario degli Stati Uniti nel piano per uccidere Moro». 

Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro testimoniò che l'omicidio di suo marito era stato il risultato dì una serie di minacce alla sua vita, mosse da qualcuno, che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti". Quando il giudice le chiese se poteva dichiarare alla Corte cosa aveva detto precisamente questa persona, Eleonora Moro ripeté esat­tamente lo stesso concetto espresso da Guerzoni: «Se non cambi la tua linea politica, la pagherai cara». In una delle pagine più emozionanti del libro, Coleman scrive: «A Guerzoni, richiamato dal giudice, venne chiesto se era in grado di identifi­care la persona, di cui aveva parlato la signora Moro. Guerzoni rispose che si trattava di Henry Kissinger, come aveva già detto precedentemente». Perché un importante uomo politico statunitense minaccia un lea­der di una nazione europea indipendente? La testimonianza sensazio­nale, e potenzialmente distruttiva delle relazioni tra Stati Uniti e Italia, di Guerzoni fu immediatamente diffusa da tutti i media dell'Europa occidentale, ìl 10 novembre 1982.

Curiosamente, nessun canale televi­sivo americano pose l'attenzione su quella notizia, anche se Kissinger venne condannato per complicità in omicidio. Ma questo silenzio non è poi tanto sorprendente, come capiremo meglio nella seconda parte del libro, quando parleremo del "Council Foreign Relatìons".

Tratto da "Il club Bilderberg" di Daniel Estulin
NELLA FOTO: Aldo Moro e Henry Kissinger

*John Coleman (nato nel 1935) è un autore e analista di affari del mondo. Egli sostiene di essere stato un ufficiale britannico di intelligence per MI6 che ha scritto diversi libri e numerosi articoli analizzare la struttura di potere del mondo.

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