mercoledì 15 maggio 2013

No Muos



Introduzione
È forse impossibile realizzare una ricerca sull’eco mostro senza fare osservazioni di carattere generale sui come e sui perché. Le mega parabole di Niscemi fanno parte di una strategia su larga scala che concerne i progetti militari statunitensi (e non solo) su tutto il mediterraneo, o si tratta, come affermato da molte fonti, di tecnologia da utilizzare per un’ipotetica terza guerra mondiale?
Rispondere aiuterebbe a far luce su dichiarazioni ufficiali e comportamenti della politica italiana che, va ricordato, finora s’è preoccupata solamente di stendere tappeti rossi al passaggio dei militari e a creare preoccupazioni considerevoli alla stessa popolazione che dovrebbe salvaguardare.
Perché lo stato danneggia i suoi cittadini per favorire una forza militare straniera?
Da questo interrogativo dipendono forse i destini di tutti, italiani e non.
Cos’è il MUOS?
Il MUOS (acronimo di mobile user objective system) è un sistema di comunicazione satellitare statunitense composto da parabole di grandi dimensioni (alte circa 150 metri e dai quasi 19 metri di diametro). Funzione del MUOS è quella di coordinare le trasmissioni radio militari e gestire il traffico aereo dei droni (velivoli sprovvisti di pilota) .
Esistono altre tre stazioni MUOS oltre a quella di Niscemi (in Virginia, Hawaii e Australia), ma la stazione siciliana appare più emblematica e problematica, non trovandosi, come accade con le altre parabole, in una zona desertica.
Pericoli per la salute
È noto come le radiazioni ad altra frequenza siano dannose per la salute. I pericoli vanno dai problemi alla cataratta a possibili interazioni col cervello (che causano irritabilità e mal di testa).
La salute potrebbe essere compromessa anche dall'esposizione prolungata ai campi elettromagnetici di media intensità (col rischio di tumori e leucemie).
Inoltre, l'esposizione a campi molto intensi può essere fatale (ad esempio, per un errore di puntamento di una parabola che, a quanto pare, è un problema che si manifesta con una certa frequenza).
Come affermato da esperti del settore, come il dottor Rino Strano:A Niscemi si muore già di leucemia e cancro, ma si fa finta di nulla perché ci sono accordi segreti tra Italia e Stati Uniti e la situazione con il MUOS non può che peggiorare”. Rino Strano rincara la dose dichiarando che: “Ho presentato un documento che è stato subito allegato agli atti, un –Registro Tumori-, redatto dalla provincia di Caltanissetta, riguardante un periodo che va dal 2004 al 2008 e dalla quale si evince un aumento considerevole dei casi di morte per tumore fra gli abitanti della zona di Niscemi. Ho trovato anche un militare americano che ha lavorato per quattro mesi sotto le antenne della morte, ammalatosi di Leucemia, il militare, ha riferito che molti suoi colleghi si sono ammalati di leucemia, molti fra loro sono già morti, altri ancora, presentano i sintomi di un possibile tumore alla tiroide”.
Le parabole causano un campo elettromagnetico che si propaga per oltre 140 chilometri di distanza, i danni non riguarderanno le sole provincie di Caltanissetta e Ragusa quindi, ma anche altre aree già pesantemente colpite da industrie, terremoti ed effetti collaterali delle basi militari presenti sul territorio.
Un articolo del giornalista Gianni Lannes, riporta a tal proposito una dichiarazione del professor J. W. Gofman in cui viene affermato come i militari statunitensi seppelliscano nel sottosuolo siciliano rifiuti militari contenenti scorie nucleari e come queste abbiano già causato enormi problemi di salute alla popolazione locale, in particolare ai bambini di Lentini, paese limitrofo alla base NATO di Sigonella.
(fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/06/sicilia-bambini-che-muoiono-di.html)
Ai problemi tecnici andrebbero quindi aggiunte condotte criminali che nulla hanno a che vedere con la difesa del territorio e della comunità, ma che si avvicinano a vere e proprie azioni di terrorismo eco ambientale ai danni della popolazione civile.
Allarmi sono stati lanciati anche dal politecnico di Torino, si segnalano probabili problemi per le apparecchiature elettromedicali (pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici) e possibili grane con le apparecchiature ospedaliere. Secondo gli studiosi Zucchetti e Coraddu, il MUOS potrebbe generare catastrofi e tragedie inimmaginabili, pare che “l’irraggiamento accidentale, a distanza ravvicinata, di un aereo militare (…) possa arrivare a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati”.
I rischi sono quindi enormi, così vasti che è molto difficile preventivarli.
Dulcis in fundo, trattandosi di un congegno bellico, esporrebbe il territorio a possibili azioni militari da parte di ipotetiche forze ostili.
Segreto militare
Trattandosi di un progetto militare, molti dati sensibili non sono stati rilasciati. L’esercito statunitense ha sempre rassicurato le istituzioni, senza però fornire elementi inconfutabili a riprova di quanto asserito. Va inoltre rilevato come stato e regione (soprattutto con Raffaele Lombardo presidente) si siano comportati in modo pressoché servile nei confronti dei militari e come non abbiano mai sollecitato verifiche serie ed esaustive. Non contento di ciò, lo stato italiano, senza avere studi degni di lode a disposizione, ha presentato ricorso al TAR contro la decisione della giunta regionale siciliana (presenziata da Rosario Crocetta) che aveva annullato le autorizzazioni per la costruzione delle parabole.
Si crea una situazione paradossale in cui il governo preleva tributi per aprire un’azione legale contro la gente che ha pagato le tasse, chiedendo i danni a una regione… che non potrà che risarcire lo stato usando le tasse degli stessi contribuenti. La depravazione politica raggiunge così il suo macabro apice.
È mai possibile che una nazione si comporti in questo modo e contro i propri cittadini per favorire un esercito straniero che ha palesato atteggiamenti criminali (vedi ordigni atomici presenti sul nostro territorio, scorie nucleari seppellite nel lentinese, strage di civili sul Cermis e via dicendo)?
Significativo anche notare come i tecnici incaricati dei controlli, non avendo a disposizione gli elementi necessari (per via del segreto militare), usano le attività di monitoraggio per evidenziare i reali rischi, ma non essendo ancora entrato in funzione il MUOS, in che modo attuare i controlli necessari? E com’è possibile stabilire l’impatto ambientale con l’ostruzionismo dell’esercito a stelle e strisce?
Secondo alcune testimonianze, sembra anche che i militari riducano le emissioni e le frequenze quando sanno di essere monitorati, un atteggiamento simile, non può che far pensare al peggio.
Niscemi invasa dalle antenne militari: la base NRTF
Oltre al MUOS (ancora in fase di costruzione), all’interno del territorio niscemese sorge la base NRTF nella quale si trovano 46 trasmettitori costruiti all’interno di un’area naturale protetta (classificata come sito d’interesse comunitario). Anche queste antenne, attive sin dal 1991, creano un campo elettromagnetico pericolosissimo per la salute degli abitanti del luogo.
Su tali antenne non sono mai stati condotti studi d’impatto ambientale, né la costruzione è mai stata autorizzata da nessuno, né sono mai state valutate dall’Arpa. Addirittura, secondo l’ingegnere dell’Arpa Stefano Caldara, fino a non molto tempo fa l’associazione regionale per la protezione dell’ambiente non era neanche stata informata dell’esistenza della base.
Queste antenne, a quanto pare, hanno già fatto ammalare e morire parecchi militari, italiani e non (tenuti all’oscuro dei pericoli e mandati spesso in servizio senza nessuna protezione), che svolgevano mansioni di guardie antiterrorismo e antisabotaggio presso la base. La testimonianza di questo militare, malatosi di leucemia dopo soli 4 mesi di lavoro (come i colleghi americani citati prima), chiarisce molti dubbi sulla pericolosità delle antenne. L’intervistato sottolinea inoltre le misure cautelative adottate dagli statunitensi e, al contempo, evidenzia la situazione lavorativa dei militari italiani: senza protezioni e tenuti all’oscuro di tutto (bunker per gli americani, semplici tende da campo per gli italiani). Lo stato, verso i propri militari, mostra lo stesso disinteresse criminale che manifesta con i propri cittadini. Non solo, pare che le istituzioni creino barricate insormontabili che impediscono ai nostri soldati di ricevere i risarcimenti economici.

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